
Convento dei Cappuccini e chiesa di San Francesco
Una storia di fede, bellezza e resistenza nel cuore della Liguria
Nel cuore dell’entroterra ligure, tra i silenzi sospesi delle colline e l’austera eleganza di Pieve di Teco, sorge il Convento dei Cappuccini: un luogo di spiritualità e memoria, oggi affidato alle cure della Fondazione Manfredi Firmian.
La sua storia inizia nel 1593, quando gli abitanti di Pieve, profondamente colpiti dalle prediche quaresimali dei Frati Cappuccini, presentarono una supplica al pontefice per fondare un convento. La richiesta fu accolta, e nel 1606 – grazie al coinvolgimento diretto della comunità locale – iniziarono i lavori di costruzione. Il 10 agosto di quell’anno, alla presenza di monsignor Luca Fieschi, vescovo di Albenga, venne posata la prima pietra.
In meno di due anni, la struttura fu completata: nel 1608 la comunità la cedette ufficialmente ai Frati Cappuccini, e nel 1617 i frati vi entrarono solennemente. La chiesa fu consacrata e dedicata a San Francesco d’Assisi da monsignor Vincenzo Landinelli.
Tra guerre e rinascite
La vita del convento fu da subito segnata da eventi drammatici: il 12 maggio 1625 le truppe franco-piemontesi saccheggiarono Pieve, devastando anche il convento e la chiesa. Nuove violenze si registrarono nel 1672.
Nel corso del Settecento, le fragilità strutturali portarono alla demolizione e ricostruzione della chiesa, ad eccezione del Sancta Sanctorum e del coro. Nel 1740 fu rialzata la volta e vennero aggiunte due cappelle laterali, dedicate a San Felice e all’Immacolata Concezione. Nel 1754, padre Fedele da Ceriana fece edificare l’oratorio della Santissima Concezione e un altro per i Terziari Francescani.
Dalle soppressioni all’ospitalità
Con la soppressione napoleonica del 1810, i frati furono espulsi e il convento trasformato in ospedale civile. Rientrarono solo nel 1816, dando avvio a un lungo e importante restauro completato nel 1846. Ma nuove difficoltà li attendevano: nel 1866, una nuova legge di soppressione degli ordini religiosi costrinse i frati a lasciare di nuovo il convento.
Il bene passò prima al Comune, poi nel 1893 al senatore Borelli, che consentì comunque ai frati di continuare a utilizzarlo. Nel 1937, dopo il Concordato con la Santa Sede, la proprietà fu definitivamente restituita ai Frati Minori Cappuccini.
Un importante restauro venne compiuto nel 1969–1970. Da allora, il complesso è rimasto sostanzialmente immutato.
Il futuro del Convento: restauro e rinascita culturale
Nel 2024 il Convento dei Cappuccini di Pieve di Teco è divenuto ufficialmente proprietà della Fondazione Manfredi Firmian, che ne ha avviato il restauro architettonico e il recupero funzionale per renderlo accessibile al pubblico, ospitare visite guidate, eventi culturali e momenti di riflessione e bellezza condivisa.
Un luogo antico, ma vivo. Un tesoro nascosto della Liguria pronto a risplendere di nuova luce.
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